07 Luglio 2001
Scandellara Rock festival
Bologna (BO)

Fuori c'è il sole, un bel sole.
Ci troviamo alle 16 a Scandella dove Van ci racconta della sua recente lite automobilistica con un energumeno che gli ha sfasciato un vetro della macchina con un pugno, poi arriva Pecos che con la sua flemma ci cazzia perchè proviamo prima del concerto.
Evidentemente vogliamo fare i professionisti.
Le prove vanno via lisce come l'olio ed un caldo infernale più un crescente odore di ascella ci costringe ad uscire all'aria aperta in direzione parco, dove ci attende pecos per il saundcec.
Ad attenderci troviamo Alessandro dei Norzs che è inspiegabilmente lì a leggere uno dei suoi tomi di storia, ma soprattutto è lì ad abbronzarsi per piacere alle donne.
Ci acquista un cidì.
Intanto noi facciamo un rapido saundcec, scriviamo le solite cagate
sull'inutile borderò e ci dirigiamo alla pizzeria l'Angolo per consumare la cena che ci spetta di diritto.
Si parla, si mangia e ci si confronta sulla visione che ognuno di noi ha sul concetto di "Talento".
E poi viene la sera, una bellissima sera come non ricordavamo da anni... l'aria ed il cielo limpido, non sembra neanche di essere a Bologna.
Arriviamo in Scandella e ci gustiamo l'esibizione dei DNA 2 capitanati da Giuseppe "Molko" Lo Bue che per l'occasione sfoggia una gonna lunga e nera; ci fa un'ottima impressione il nuovo basista Signori, mentre nelle retrovie la battera del saggio pestone Cristiano Merini scandisce il tempo e la rabbia con regolarità.
45 minuti vanno via lisci come l'olio e alle 23 tocca a noi.
Saliamo mogi sul piccolo ed irregolare palco di Scandella ed invitiamo il numeroso pubblico ad avvicinarsi a noi, ma nessuno fa un passo avanti.
Peccato.
Makkia comincia a rompere i coglioni perchè gli danno fastidio i riflettori, mentre Il Genio (bassista mancino) comincia da subito a dare segni di cedimento psichico a causa della disposizione di noi 5 sul sul piccolissimo palco.
Iniziamo il laiv eseguendo in sequenza tutti i brani di LE NUOVE MIRABOLANTI AVVENTURE DI SIGFRIDO CASTROVALVA, nostra ultima fatica.
Il palco è piccolo, soffocante per tutti tranne che per Makkia che sguazza in solitario nella sua area protetta; Maso è scalzo, limitato nei suoi balzi e per l'occasione sfoggia un radiomicrofono con tanto di Arbre Magique incorporato, Van Basten (scalzo pure lui) indossa la famosa maglia dei gattini e violenta come al solito le corde della sua Ibanez nera.
Andrea il Metronomo dalle retrovie pare godersela alla stragrande, mentre il
Genio
è visibilmente scoglionato a causa del suo problema di mancinismo che lo costringerà per tutta la sera a suonare in una posizione da contorsionista polacco.
I brani nuovi esaltano la folla sempre più numerosa, ma piacciono (e rassicurano) ancora di più le vecchie canzoni che ci conducono ad un gran finale col botto nel quale eseguiamo per i più cazzoni (ossia coloro i quali non apprezzano i brani composti da noi) la cover dei Blur "Song 2" ribattezzata "Soma" chiudendo la performans con l'intramontabile ed esilarante "Amo i Pooh".
Il pubblico chiede il bis, ma il fonico di scandella si oppone e allora lo infamiamo.
Fine. Show don't must go on.
Soliti complimenti, solite critiche.... "Ma perchè non avete fatto....?".
Vendiamo tanti cd e poi andiamo a letto.
Grazie Scandellara... il palco però faceva cagare.

 

2001