30 Luglio 2003
Scandellara Rock Festival
Bologna

Suonare a Scandellara è sempre un piacere, qui siamo sempre stati accolti con calore da Moreno Spirogi, Sandro Piu, Pecos e company e ciò ci riempie il cuore di gioia.
La voglia di suonare stasera era tantissima ed il ricordo del laiv coito interrotto dall'infortunio di Maso aveva castrato gli slanci vitali dei New Hyronja.
Finalmente di nuovo on steigggg.
Arriva Van Basten che stende un telo da mare sul palco, poi comincia a spogliarsi fino a rimanere in costume per poi attaccare con le note di Ecoalizzami.
Tutti gli altri Hyronja raggiungono la loro postazione, stendono i loro teli e si spogliano fino a rimanere pure loro in costume da bagno, che bello.
Maso sfoggia il suo fisico da levriero ed imbraccia una chitarra uizaut giek che gli permetterà di suonare per finta tutte le canzoni, Makkia gasato dai 15 kili persi e dal suo futuro da padre di famiglia (a febbraio nascerà l'erede), ne approfitta per erigere muri di watts mentre il Genio ed il Metronomo si godono il bellissimo impianto luci ed i suoni perfetti.
Grande impatto visivo, grande professionalità, un bel concerto lineare che apparentemente scorre via liscio come l'olio, ma sul palco si sta consumando l'ennesima tragedia.
Maso, estasiato dal suono pulitissimo della sua chitarra, si era esaltato così tanto che non si era accorto di avere una mano completamente coperta di sangue.
A metà concerto, sulle note di Pianeta, il cantante di cristallo comincia a percepire un lieve dolore sulla punta delle dita ed è proprio in quell'attimo che il suo sguardo cade sulla mano destra completamente intrisa di sangue e sulla chitarra imbrattata di globui rossi e piastrine.
"Ho un passatempo, spreco il mio tempo in questo pianeta artificiale e un pò disprezzo il genere umano.." viene cantata ghignando e fortunatamente il fido Makkia porge all'esangue frontmen un plettro salvadita.
Pubblico stranamente attento ed entusiasta, nelle prime file bionde impasticcate danzano sulle note della siattoliana Ti voglio Clonare e Pavlidis ha la fortuna di conoscere un sardo di Arbatax che si pavoneggiava di aver organizzato un falò per 70 persone.
Ze Riflecs è accolta da un'ovazione e si conclude alla grande con Amo i Pù dove, prima del trionfo della cacofonia che sarebbe poi la parte finale del pezzo, scattano le presentazioni: alla batteria Tullio de Piscopo, al basso Gianni Maroccolo, alle chitarre lunghe Joey Santiago, alla voce Valeria Rossi ed alle chitarre Dandy Bestia.
Dalle prime file una bionda tresh lancia un paio di mutande infette a Maso.
Bis.... biiiiiiis....biiiiiiiiiiiis.
E gli Hyronja concedono un tris composto dalla toccante Pets (molto apprezzata la frase Beato Alberto Tomba che non capisce un cazzo), dalla animalista Guidando di notte e dalla aiurvedica Soma.
Fine della serata, ottimo laiv, tre cd venduti e pulizia delle ferite con disinfettante che non brucia.
Risultato: un taglietto impercettibile sul dito indice.

 

2003