ENRICO BRIZZI - Scrittrice e tifoso del Bologna F.C.

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In un primo tempo -dovevano essere i primi Novanta, e io uno sbarbo- i New Hyronja non li conosceva nessuno.
"Ho visto dal vivo i New Hyronja"
"E chi cazzo sono?"
"Ma dai! Il gruppo di Claudio Severi!"
Quell'uomo, in effetti, era un idolo della Bologna Dabbene, e spesso quando incontro Maso o il Pavone mi dispiaccio, dentro di me, perchè la sorte è stata così avara da farmi conoscere loro anzichè l'immane Claudio.
E' la sfiga di noi nati nel 1974 dalle parti di via Saragozza.

 

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Va bene che il successo mainstream ha arriso al gruppo in occasione di 'Pacciani è un brav'uomo', ma molto prima di Napster, nelle case della Bologna Dabbene si ballava già (fattissimi di cioccolato da due lire) sulle note di 'Amo i Pooh', forse il momento più alto di satira sociale espresso dalla band.
Ecco perché mi reputo un fan di medio-vecchia data.

 

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Il migliore lavoro dei New Hyronja? Il prossimo, naturalmente.
Vedo nella sfera di cristallo una cover di Damo Suzuki dei Fall, qualcosa dei Bauhaus ('Ignazio La Russa is Dead') così come un episodio elettronico di rilevanza epocale ricavato dalle note di Block Rockin' Beats dei Chemical.
Il tutto condito da testi visionari, che sfondano senza timori la barriera della psichedelia, in un crescendo di latrati e barriti contro l'Idiotismo imperante nella Repubblica.

ENRICO BRIZZI
(SOCCIMEL E' VENTISETTE ANNI CHE VIVO A BOLòGNA...)

http://www.enricobrizzi.net

 

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