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In
un primo tempo -dovevano essere i primi Novanta, e io uno sbarbo- i New
Hyronja non li conosceva nessuno.
"Ho visto dal vivo i New
Hyronja"
"E chi cazzo sono?"
"Ma dai! Il gruppo di Claudio Severi!"
Quell'uomo, in effetti, era un idolo della Bologna Dabbene, e spesso quando
incontro Maso o il Pavone
mi dispiaccio, dentro di me, perchè la sorte è stata così
avara da farmi conoscere loro anzichè l'immane Claudio.
E' la sfiga di noi nati nel 1974 dalle parti di via Saragozza.
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2>>
Va bene che
il successo mainstream ha arriso al gruppo in occasione di 'Pacciani
è un brav'uomo', ma molto prima di Napster, nelle case della
Bologna Dabbene si ballava già (fattissimi di cioccolato da due
lire) sulle note di 'Amo i Pooh', forse il momento più alto di
satira sociale espresso dalla band.
Ecco perché mi reputo un fan di medio-vecchia data.
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Il migliore
lavoro dei New Hyronja?
Il prossimo, naturalmente.
Vedo nella sfera di cristallo una cover di Damo Suzuki dei Fall, qualcosa
dei Bauhaus ('Ignazio La Russa is Dead') così come un episodio
elettronico di rilevanza epocale ricavato dalle note di Block Rockin'
Beats dei Chemical.
Il tutto condito da testi visionari, che sfondano senza timori la barriera
della psichedelia, in un crescendo di latrati e barriti contro l'Idiotismo
imperante nella Repubblica.
ENRICO
BRIZZI
(SOCCIMEL E' VENTISETTE ANNI CHE VIVO A BOLòGNA...)
http://www.enricobrizzi.net
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