L'OMINO DEI BOTTONI

Fatur L'OMINO DEI BOTTONI
Cristiano Merini (Stress) ci stupisce con un interessante racconto.

FATUR

Bolognesi di adozione, bolognese di adozione... tremate!!!
Un pazzo si sta aggirando per Bologna uccidendo esclusivamente dei "fuorisede".

Leggete la nostra scheda.

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Fior Fioroni di esperti valuteranno se è il caso o no di pubblicare anche le vostre cazzate.
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I RACCONTI DI VAN BASTEN

van basten scrittore chitarrista

LA STORIA DI EPLO, MONTO, PLOSSO, CUSMIRO E OLPRO E IL LORO CAVALLOSAURO

Erano scesi in cinque da quella sella di cuoio.
Sotto c'era Cavallosauro che sprigionava saliva e sudore e gli occhi arrossati dalla lunga fatica.
Il Canyon nel quale si erano infilati era lungo e stretto e rocce taglienti affioravano in grande quantità. Nel silenzio si muovevano, nel buio si scambiavano qualche occhiata d'intesa mentre sistemavano le coperte e preparavano il bivacco per scaldare i fagioli e quel poco di carne secca che rimaneva.
L'odore polveroso e secco del Canyon Lolluparo era inconfondibile. Bisognava bere parecchio whisky per deglutire meglio, come spesso ripeteva Cusmiro.
Non per niente era spesso alticcio.
Riusciva a mantenere, in questo era bravissimo, un sano equlibrio di brillantezza e di ispirazione razionando di tanto un goccetto che potesse mantenere il sangue pulito e la mente libera dai pensieri cupi.
Eplo si asciugò i baffi dopo un ulteriore cicchetto, rivolse lo sguardo verso Monto e pisciò una risata che mostrava occhi stretti, zampate di gallina sugli zigomi e denti ben distanti.
L'eco del ridere si propagava "ma che cazzo hai da ri..." e la voce balzellante rimbalzava da un "ma si può sapere..." punto all'altro delle pareti "O che ci racconti cosa..." creando un suono che si ripeteva all'infinito e sempre più denso "Basta, non voglio neppure sapere quello che..." e se si può dire che un loop sia difficilissimo da fermare, provate voi a bloccare un suono che si propaga per centinaia di chilometri rimbalzando di parete in parete e trasformandosi in allungamenti, ingrossamenti, profondità e lunghezze diverse.
Plosso e Cusmiro caddero quasi immediatamente in uno stato di catalessi ipnotico che gli impedì qualsiasi movimento.
Eplo tentò disperatamente di tapparsi le orecchie, ma il rimbombo penetrava la pelle e gli occhi e quando sembrava stesse per penetrare nel petto, era costretto a mettere la mano, lasciando scoperto un orecchio nel quale si infilzò la più subdola delle risate che aveva subito una mutazione a toni altissimi, pericolosissima.
Iniziò allora ad emettere un suono pure lui, per scaricare in qualche maniera quello che entrava.
Era qualcosa di simile all'OM ed il ringhio di un Chihuahua impiastricciati.
Fu a questo punto che Cavallosauro, immenso e fermo, posto fra l'eco e la nuova nenia, emise una scorreggia così potente e lunga che dimagrì trenta chili.
Monto alzò le braccia in segno di resa, e diciamoci la verità, si cagò addosso.
Olpro, in uno sforzo che ricordava Ulisse alle prese con le sirene, si contrasse in uno spasmo violentissimo per resistere all'eco alla cantilena canina alla scorreggia e alla puzza di merda ed emise un potentissimo raggio di buio che oscurò tutta la scena.

Anonimo

 

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