I
RACCONTI DI VAN BASTEN
STORIELLA
DI LUCE
Per
quanto fosse un ragazzo normale, Indro sapeva che c' era qualcosa
che non andava.
Un ragazzo normale, sì, un animale che indossava la divisa di essere
un essere umano, una stravagante personcina puerile, un cetaceo
fattosi uomo, un dinosauro che, in miliardi di anni, sotto forma
di milioni di trasformazioni, grazie soprattutto alla legge di Darwin,
ora possiamo ammirare con stupore.
Era Indro.
E nient' altro.
Indro si era sentito turbato in mezzo alla gente, in una passeggiata
lungo via Brocchindosso. La melma dei loro occhi affamati e stanchi,
si posava in maniera ossessiva sul centro della sua fronte bassa.
Il movimento delle loro pupille disegnava perfettamente tutta la
sua arcata sopraccigliare, si fermava brevemente sull' attaccatura
dei capelli inesorabilmente bassa, intuiva con fatica la piccolissima
zona di pelle nuda che poi non era altro che la fronte...
E Tac!
Tutti, dico tutti rimanevano allibiti, meravigliati.
Lì, proprio nel centro della fronte, cosa c' era?
Tah Dah!!
Una luce.
Una infinitesimale, potentissima lucina che brillava.
A volte, nei rari momenti in cui l' istinto di Indro prevaleva sulla
ragione, lanciava ad intermittenza bagliori talmente forti e incisivi
che alcuni rimanevano abbronzati.
Come si conviene, in qualsiasi racconto che si rispetti, che sia
di serie A oppure B o addirittura C2, bisogna che sussista un problemino.
La fortissima miopia, accompagnata comunque da presbitismo acuto
e da problemi di congiuntivite cronica, non gli permettevano di
vedere questa anomalia.
Dapprima pensò fosse un comune comportarsi della gente. Cercò allora
di imitare gli altri, fissandoli proprio nel centro della fronte,
più in alto, più in basso, destrasinistra. Cercava, ma non sapeva
cosa.
Non la trovò.
Aveva perso molto tempo, sprecato energia, si sentiva molto stanco.
Forse... la televisione poteva essere la sua salvezza!
13
Marzo ore 16:12
Decise di comprare una lente di ingrandimento. Trascorse la giornata
a concentrarsi sulla fronte di Pippo Baudo, Mike Bongiorno ed Emilio
Fede. Con il fermo immagine Sony, passava le sue ore a muovere lentamente
la lente (rima), spostava lievemente la posizione, ora più vicina
ora più lontana.
L' unico risultato fu che nelle giornate di sole, inconsapevolmente
bruciava centinaia di formiche di passaggio ed alcune malcapitate
mosche che, volando serene, si trovavano proprio nel raggio della
lente.
Quella casa era diventata un cimitero per insetti.
Distrarsi, bisognava concentrarsi sugli eventi quotidiani, vivere
insomma.
Le lunghe giornate in casa gli avevano regalato una pelle talmente
bianca, che se fosse scivolato in un laghetto di latte, non lo avrebbero
mai più ritrovato.
16
giugno ore 18.26
La decisione: uscire.
Uscì di casa vestito di bianco, sembrava nudo.
Vide una bellissima ragazza seduta sulla panchina del parco, dietro
casa.
Le prime parole che Indro riuscì a spiaccicare, avevano il senso
amaro della domanda "Ciao, sei miope ?"
" Sì, ma da questo momento sono tuope " .
Era davvero miope, il suo nome era Manua.
Fu amore a prima vista .
Volarono come gabbiani sul mare, abbracciandosi in sguardi furtivi,
teneri. Libravano sull' erba, lei emettendo suoni dolci, lui lasciandosi
trascinare da una corrente di sensazioni primordiali.
Manua morì
La prima volta che fecero l' amore
Troppo piacere
Troppa luce.
20
Giugno ore 15:34
Il Papa arrivò con pochi minuti di ritardo al funerale di Manua.
Il corpo della ragazza emanava ad intermittenza bagliori di luce
leggera. Questo fatto aveva provocato dapprima sgomento, poi riflessione
seria, infine una logica conclusione: Manua era diventata Santa.
L' assillo del Santo Padre era il calendario: come avrebbe convinto
cardinali e vescovi a proposito della eventuale sostituzione di
San Silverio papa con S.ta Manua, nella giornata del 20 Giugno?
Fumate bianche, nere, casi di intossicazione e infine la decisione.
S.ta Manua era la nuova protettrice degli ottenebrati.
1
Luglio ore 10:39
Indro si recò dallo psichiatra: " Buongiorno Indro, come va?
"
" A parte l' umore un po' basso, abbastanza bene, e lei dottore?
"
" Insomma... problemi di qua, di là... si lavora troppo...
la segretaria ne vuole... sa che la sua fronte emette una fortissima
luce?!
Indro capì tutto.
Corse a casa, comprò un casco per coprire la luce, prese il motorino
( sennò la gente comune gli avrebbe certamente domandato perché
usava il casco senza perlomeno girare col motorino), scorrazzò per
la città.
Cadde
Il casco si sfilò dalla testa
Svenne
All' improvviso tutto fu bagliore.
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